La ricerca applicata in campo agricolo è sempre più orientata alla sperimentazione di applicazioni innovative e quanto più possibile sostenibili, sia per l’ambiente che per le comunità. L’agrovoltaico è una delle soluzioni più promettenti per accelerare lo sviluppo delle energie rinnovabili. Infatti, sfrutta i terreni agricoli per produrre energia solare, ma senza entrare in competizione con la produzione di cibo e senza consumare suolo.
Quali sono i suoi vantaggi, e a che punto siamo in Italia?
Ne avevamo già parlato in questo articolo, ma è bene ricordare che il sistema agrivoltaico si adatta alle esigenze della produzione agricola, perché i pannelli fotovoltaici vengono sì installati a terra, ma rialzati, e con un sistema innovativo e digitale di rotazione.
La forma dell’impianto diventa quindi più porosa, e c’è spazio fra i moduli. Il progetto del sistema agrovoltaico tiene conto di esigenze diverse: da un lato il rendimento energetico, dall’altro quello della produzione agricola. Si tratta perciò di un importante compromesso nel progettare la trasmissione della radiazione luminosa.
Se ben progettato, un impianto agrovoltaico può offrire molti vantaggi, anche all’agricoltore che lo ospita sui terreni.
Ad esempio, i pannelli fotovoltaici proteggono le colture da alte temperature, eventi climatici estremi e scarsità d’acqua, riducendo così l’impronta idrica dell’agricoltura.
Inoltre, secondo alcuni studi internazionali, con l’agrovoltaico l’azienda agricola può arrivare a una crescita di reddito del 20%.
Vediamo qui di seguito gli altri vantaggi in maniera più dettagliata:
A fronte di tutti questi vantaggi, a che punto siamo con l’agrovoltaico in Italia?
Secondo l’opinione di Alessandra Scognamiglio, ricercatrice dell’Enea (l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile), in Italia l’agrovoltaico copre soltanto 34,7 ettari per 6,6 MW.
Per fare un paragone, la Cina ha installato 1,9 GW di impianti agrovoltaici mentre l’Italia ha installato in totale 22,6 GW di fotovoltaico (tutti i tipi di fotovoltaico, non solo agricolo), con una crescita tra il 2020 e 2021 di 0,92 GW.
Secondo quanto stabilito dal Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima 2030, l’Italia, nei prossimi 9 anni, dovrà realizzare 32 GW di nuovo fotovoltaico.
Per poter raggiungere questo obiettivo, il Governo ha stanziato nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) 2,6 miliardi di euro così ripartiti:
Per accedere agli incentivi statali per fotovoltaico, un impianto solare agrovoltaico deve soddisfare alcune caratteristiche.
Innanzitutto, gli impianti devono adottare soluzioni integrate innovative con un montaggio di moduli elevati da terra e prevedendo la rotazione dei moduli stessi, come anticipato sopra.
Inoltre, i pannelli non devono compromettere la continuità delle attività di coltivazione agricola e pastorale e devono essere dotati di sistemi di monitoraggio per verificare l’impatto sulle colture e la produttività agricola.Se desideri investire in questa nuova tecnologia che sfrutta le energie rinnovabili, contattaci e saremo a tua disposizione per una consulenza gratuita.
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