La transizione energetica è un passaggio articolato e lungo, che si realizza attraverso una serie di interventi e azioni che coinvolgono imprese, pubblica amministrazione e cittadini.
È un processo che coinvolge l’intera filiera dell’energia, dal momento in cui l’energia viene estratta dalle fonti rinnovabili per essere immessa sul mercato, fino all’utilizzo finale degli stessi prodotti energetici.
A che punto siamo e cosa può aiutare il nostro Paese nel compiere questa transizione? Alcuni dati possono fornirci le risposte.
Secondo gli ultimi dati riportati dall’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili (IRENA) nel World Energy Transitions Outlook 2022, non stiamo rispettando la tabella di marcia della transizione energetica.
Gli obiettivi principali sono infatti due: mantenere il surriscaldamento globale annuale sotto i 1,5°C, e rispettare i punti dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, il documento firmato nel 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU.
Per farlo, lo studio indica quattro priorità:
In Italia, lo scopo della transizione energetica è quello di ridurre l’utilizzo di energia primaria (petrolio e altri combustibili fossili) e di aumentare quello di energia rinnovabile, come per esempio quella solare. Il processo è ancora in atto, e la strada in salita.
Secondo i dati dell’Osservatorio Energetico dell’ENEA, il fabbisogno energetico dell’Italia è di circa 500 milioni di tonnellate di petrolio equivalenti (Mtoe) all’anno, e le emissioni di CO2 sono di circa 200 milioni di tonnellate all’anno.
Fortunatamente però l’Italia è all’avanguardia nella transizione energetica ed è tra i paesi che hanno ridotto le emissioni di gas serra dell’11% in soli cinque anni, grazie ai propri programmi ma anche allo sfruttamento di fonti rinnovabili, che rappresentano oggi il 36% della produzione elettrica.
L’Italia punta a realizzare il piano di transizione energetica entro il 2050 proprio attraverso l’utilizzo del grande potenziale solare, eolico e geotermico a sua disposizione.
L’energia solare è una valida sostituta alle fonti fossili, e gioca un ruolo cardine nel processo di transizione energetica, sia a livello globale che nazionale, essendo una delle energie più pulite e meno costose da cui si potrebbe attingere per la produzione dell’elettricità, semplicemente perché sfrutta il potere del Sole attraverso i pannelli fotovoltaici.
Essa dà la possibilità di svincolarsi quasi totalmente dalla rete elettrica nazionale e di abbattere i costi in bolletta e, soprattutto, non ha alcun impatto sull’ambiente, poiché non produce emissioni di CO2 nell’atmosfera, e aiuta nel perseguimento della carbon neutrality.
La transizione energetica potrebbe essere anche un’opportunità per investimenti e il mondo del lavoro: secondo lo studio di IRENA, l’accelerazione della transizione energetica permetterebbe di raddoppiare i posti di lavoro nel settore energy, raggiungendo 122 milioni di occupazioni nel mondo entro la metà del secolo.
Per permettere questo traguardo, però, oltre al sostegno finanziario, normativo e politico, sono necessarie molte competenze. La diffusione delle rinnovabili, infatti, ha bisogno di una forza lavoro specializzata e qualificata, che non lasci aperto alcun segmento.
Servicetec fa la sua parte in questo articolato processo, offrendo servizi ad alto rendimento all’interno della green economy, come ad esempio la progettazione e installazione di impianti fotovoltaici, riparazione di inverter, realizzazione di colonnine di ricarica per auto elettriche e molto altro.
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