Il settore in forte espansione della mobilità elettrica ha conosciuto una decisa impennata negli ultimi anni, grazie ai programmi di incentivazione da parte dei governi e a politiche di sensibilizzazione dell’opinione pubblica, sempre più consapevole dei vantaggi per la salute e l’ambiente della riduzione delle emissioni di CO2 nell’atmosfera.
Ma come procede l’infrastruttura delle stazioni di ricarica in Italia? Un recente studio del Politecnico di Milano ha dipinto uno scenario.
Lo studio, che ha riportato analisi rilevate nel corso del 2020 e nei primi mesi del 2021, fornisce anche alcune previsioni per i prossimi anni.
Innanzitutto, si è fatta la stima dei punti di ricarica: a luglio 2021 si stimano circa 21.500 punti di ricarica pubblici e privati ad accesso pubblico (+34%). Di questi, oltre il 90% dei punti è di tipo normal charge, mentre il 9% circa dei punti di ricarica è invece di tipo fast charge.
Per quanto riguarda i punti di ricarica privati, a fine 2020 in Italia si contano 24.000 punti installati, più che triplicati rispetto al 2019. Del totale dei punti di ricarica privati installati in Italia nel 2020 si stima che oltre il 75% sia rappresentato da wallbox ed il restante 25% da colonnine.
Nel corso del 2020, la crescita dell’infrastruttura di ricarica per veicoli elettrici ad accesso pubblico (ossia includendo i punti di ricarica installati su suolo pubblico e quelli installati su suolo privato ad accesso pubblico) ha fatto il pari con la crescita delle immatricolazioni di veicoli elettrici.
In particolare, a fine 2020, si stimano oltre 1.300.000 punti di ricarica pubblici disponibili a livello mondiale, in crescita di oltre il 51% rispetto all’anno precedente. Se paragonati ai numeri sulle installazioni elencati prima, si capisce che il nostro Paese non è stato da meno (+34% anno su anno).
Un dato critico è però quello della distribuzione piuttosto disomogenea tra le diverse Regioni, che vede un accentuarsi del divario Nord-Sud (in termini assoluti). Degli oltre 24.000 punti di ricarica privati installati nel 2020, si stima che circa il 50-55% sia stato installato nel Nord Italia. Il restante è suddiviso tra Centro e Sud Italia, che rappresentano rispettivamente circa il 30-35% e circa il 10-15% (con una ripartizione allineata rispetto allo scorso anno).
Nel dettaglio tecnico, lo studio ha evidenziato che la crescita dei punti di ricarica normal charge e fast charge è simile, rispettivamente +46% e +42%. La diffusione attuale dei punti di ricarica ultra-fast sul territorio italiano appare ad oggi marginale, anche se la ricerca ha registrato un notevole fermento che dovrebbe determinare un incremento cospicuo del numero di punti installati nei prossimi anni.
In maniera speculare rispetto ai veicoli, un focus specifico dello studio è stato dedicato ai trend tecnologici relativi alle infrastrutture di ricarica per le auto elettriche, i quali riguardano sia le colonnine (tecnologia oggi di riferimento per la ricarica dei veicoli elettrici) e le nuove tecnologie per la ricarica.
Riguardo alle colonnine, un primo set di iniziative punta a favorirne l’integrazione con la rete elettrica. Si fa riferimento, ad esempio, a sistemi di accumulo integrati con l’infrastruttura di ricarica, che nascono con il duplice obiettivo di ridurre l’impatto della ricarica sulla rete elettrica e di abilitare l’installazione di punti di ricarica anche in zone in cui la rete è debole.
Per quanto riguarda invece le nuove tecnologie per la ricarica dei veicoli elettrici, esse mostrano dei benefici potenziali significativi: parliamo ad esempio alla tecnologia “Battery Swap”, che si basa sulla sostituzione in pochi minuti della batteria scarica dei veicoli elettrici con una carica (in luogo della sua ricarica mediante colonnina o altre modalità), ed alla ricarica mobile, relativa a soluzioni di ricarica “off-grid” (basate ad esempio sull’uso di van o robot) che si basano sul disaccoppiamento temporale fra l’erogazione del servizio di ricarica ed il prelievo dell’energia elettrica dalla rete.
Lo studio ha previsto che entro il 2030 il numero di punti di ricarica potrebbe crescere da un minimo di 57.000 ad un massimo di 83.000. Per quanto riguarda invece la ricarica privata, i dispositivi installati oscilleranno tra 1 e 2,2 milioni al 2025 e a oltre 3,2 milioni entro il 2030.
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