Colonnine di ricarica elettrica: cosa sono e quando conviene averle a casa

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Stazioni di ricarica elettrica

Con l’incremento del mercato delle auto elettriche, si fa sempre attuale la questione della fornitura di energia elettrica per la ricarica delle batterie dell’auto. L’attenzione si è spostata soprattutto nella costruzione di una rete capillare di stazioni di ricarica elettriche, sufficiente a garantire un servizio a tutti gli automobilisti che dispongono di un’auto elettrica.

Le stazioni di ricarica, nominate spesso colonnine, sono al centro di iniziative di provider, Governi e aziende automobilistiche.

Con questo articolo proviamo a indicare come funzionano, le prospettive di crescita e la convenienza di un’installazione casalinga.

 

Come funzionano le stazioni di ricarica elettriche?

Si tratta di un’operazione particolarmente semplice: la modalità è infatti simile a quella che si utilizza per mettere in carica un comune telefono cellulare. Basta infatti collegare con un apposito cavo l’auto alla stazione di ricarica, inserendo le prese nelle due estremità. Se si decide di farlo in strada, occorre individuare su Internet o sulle apposite applicazioni la stazione di ricarica più vicina, per poi parcheggiare, collegare il cavo all’auto e avvicinare alla colonnina la card fornita dal gestore.

L’auto elettrica può essere ricaricata anche nel box di casa esattamente come si farebbe con la colonnina. Sebbene sia possibile connettere l’auto direttamente ad una presa elettrica, l’installazione di una stazione dedicata consente alcune operazioni supplementari, come ad esempio la tracciatura dei consumi, la regolazione della potenza di carica e la gestione da remoto.

La facilità con cui le colonnine funzionano, confrontate con il rifornimento ad una pompa di benzina o di gas, ha favorito lo sviluppo del mercato delle auto elettriche e promosso la crescita progressiva della rete di stazioni di ricarica in tutto il mondo.

La crescita delle installazioni di colonnine di ricarica

Come riporta Bloomberg in un articolo datato marzo 2021, i punti di ricarica pubblici a fine 2020 hanno scollinato quota 1.400.000 (+56% rispetto al 2019), con la Cina che continua ad assolvere il suo ruolo di paese guida in questo specifico mercato.

L’Italia però si ritrova negli ultimi posti di un’altra graduatoria, per la verità piuttosto simile, che mette in relazione le infrastrutture in questione con la rete viaria: abbiamo in media 2,7 colonnine ogni 100 km di strada, contro una media europea di 4,9 punti ogni 100 km.

Secondo lo scenario di transizione economica disegnato dal report Electric Vehicle Outlook, la pubblicazione annuale di Bloomberg NEF, entro il 2040 la rete di ricarica dovrà crescere fino a superare i 309 milioni di stazioni a livello globale. Il totale sarà dominato dalle colonnine domestiche, che in questo lasso di tempo dovrebbero raggiungere i 270 milioni di unità e rappresentare l’87% della rete totale.

L’installazione di una stazione domestica infatti è una delle soluzioni preferite dagli utenti di auto elettriche. I vantaggi di questo tipo di servizio sono diversi: vediamoli insieme.

Vantaggi di una colonnina di ricarica

Oltre alla diminuzione di emissioni di CO2 nell’aria grazie all’utilizzo di un veicolo elettrico, con conseguente riduzione dell’inquinamento atmosferico, la mobilità elettrica fa diminuire anche i costi per i consumi. Le auto elettriche più diffuse hanno un’autonomia di circa 170-200 km; i costi di ricarica e di consumo sono quindi inferiori rispetto a quelli del petrolio i quali cambiano ogni giorno.

Allo stesso tempo, anche le stazioni di ricarica consumano meno: per una colonnina casalinga la quantità di elettricità totale da incamerare, ossia la soglia raggiunta la quale si può dire di aver “fatto il pieno” è compresa tra i 18 kWh di un’utilitaria come la Smart EQ ai 100 kWh dei modelli più avanzati di Tesla.

Questo porta ad una ricarica veloce su un impianto domestico potenziato, ed un risparmio notevole in termini di consumo per kWh.

Non solo: l’acquisto di una colonnina di ricarica è facilitato da promozioni dei fornitori di energia ma soprattutto dagli incentivi pubblici con l’Ecobonus (dal 2019) che copre i dispositivi di ricarica con potenza minima di 7 kW.

Questi incentivi operano secondo il meccanismo del credito d’imposta, danno cioè diritto ad uno sconto fiscale del 50% sul costo totale dell’intervento (spese di acquisto e installazione, aumento di potenza impianto, adeguamenti del contratto di fornitura dell’energia, ecc.) recuperabile subito chiedendo al fornitore lo sconto immediato in fattura del 50% oppure in 10 anni portando in detrazione la spesa nella dichiarazione dei redditi.

Con il Decreto Rilancio è stata anche data la possibilità, agli aventi diritto, di aumentare fino al 110% la quota di incentivo riconosciuta dallo Stato.

La condizione per poter far rientrare le spese sostenute per installazione e potenziamento della rete nel Superbonus 110% è sempre legata ad una serie di “opere trainanti”, ovvero alla realizzazione di alcuni interventi sull’immobile che aprono una sorta di “finestra” sul bonus.

Quando conviene installare un impianto di ricarica

Se hai deciso di passare alla mobilità elettrica e necessiti di fornitura di energia elettrica per ricaricare il tuo veicolo, è consigliabile rivolgersi a professionisti del settore.

Servicetec, Partner FIMER, dispone di tutte le competenze necessarie per progettare, fornire, installare e gestire i diversi tipi di stazioni di ricarica per veicoli elettrici che FIMER rende disponibili per tutti i modelli elettrici presenti oggi sul mercato.

Inoltre ServiceTec è a tua disposizione se necessiti una consulenza sugli incentivi fiscali e assistenza amministrativa per richiedere l’installazione di una colonnina di ricarica elettrica.

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