Martedì 27 aprile il Parlamento ha dato il via libera al Pnrr, Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che riepiloga le modalità di distribuzione dei finanziamenti del Recovery Fund. Tra i tanti interventi previsti, spazio anche all’efficientamento energetico.
Abbiamo imparato a conoscere il Recovery Fund, meno noto come Next Generation EU, come lo strumento finanziario che l’Unione Europea ha messo a disposizione per attenuare lo stato di crisi legato alla pandemia da Covid-19. Conosciamo meno però il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Vediamo insieme di cosa si tratta e in che modo è correlato con l’efficientamento energetico.
Il Pnrr prevede finanziamenti per 222,1 miliardi di euro così suddivisi:
Nel dettaglio i fondi saranno dedicati:
Si prevede inoltre, l’incremento della dotazione del Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC) relativo al periodo di programmazione 2021-2027, per un importo di 15,5 miliardi di euro.
Il documento conferma la presenza di fondi pari a 18 miliardi di euro da dedicare al Superbonus.
Il Presidente del Consiglio, a sua volta, afferma che «Per il futuro, il Governo si impegna a inserire nel Disegno di Legge di bilancio per il 2022 una proroga dell’ecobonus per il 2023, tenendo conto dei dati relativi alla sua applicazione nel 2021». Draghi sottolinea anche l’importanza di snellire l’iter e gli aspetti procedurali per «far sì che la gente lo possa usare».
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