Stando a quello che il mercato ci ha detto del 2021, l’anno appena passato può essere considerato la consacrazione, in Italia, degli inverter ibridi, ossia delle soluzioni che coniugano le classiche funzioni dei convertitori di potenza a quelle dei sistemi di accumulo.
Ma cosa sono gli inverter ibridi per fotovoltaico e come possono cambiare il mercato?
Un inverter ibrido è un inverter fotovoltaico “potenziato” che, oltre a convertire la corrente continua in corrente alternata, è capace di gestire e coordinare i flussi di energia elettrica provenienti dall’impianto, dalla batteria e dalla rete.
L’inverter ibrido “sceglie” se inviare l’elettricità direttamente all’utenza per il consumo immediato oppure se accumularla nella batteria o rilasciarla in rete, quando la batteria è completamente carica. Allo stesso modo, gestisce l’energia proveniente dalla batteria o dalla rete verso le utenze domestiche.
Questi dispositivi, che nella maggior parte dei casi vengono connessi in corrente continua per evitare dispersioni più frequenti nelle connessioni in corrente alternata, offrono quindi la possibilità di gestire l’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico e stoccarla in un’unica macchina, con numerosi vantaggi per installatori e per clienti finali.
A confermare il trend positivo degli inverter ibridi sono soprattutto i numeri. L’ultimo report dell’“Osservatorio sistemi di accumulo” di Anie Rinnovabili sostiene che da gennaio a giugno 2021 in Italia sono stati installati 10.672 sistemi di storage, con una crescita del 100% rispetto allo stesso periodo del 2020 (5.344 dispositivi), per una potenza di circa 60 MW e una capacità di 106,5 MWh.
Del totale installato in Italia, pari al 50.442 dei sistemi di accumulo, il 60% fa riferimento ai sistemi con configurazione lato produzione DC, quella maggiormente indicata per gli inverter ibridi, il 22% ai dispositivi lato produzione AC e il 31% lato post produzione. Se si confrontano i dati sul cumulato di fine 2020 con il cumulato nei primi sei mesi del 2021, si può inoltre osservare come la quota dei sistemi lato produzione DC sia cresciuta nettamente, passando dal 55% al 77%.
Uno dei motivi di questa crescita è sicuramente il Superbonus, che ha offerto una spinta significativa alla diffusione di questi dispositivi.
Il trend positivo è anche confermato dalle tante novità di prodotto presentate durante l’anno dai principali produttori.
Ad esempio, ad ottobre il nostro partner Fimer ha presentato la nuova piattaforma “Power”, composta dagli inverter ibridi PowerUNO, PowerTRIO e dalla batteria modulare PowerX.
Se forse è ancora presto per dire che gli inverter ibridi diventeranno o meno il nuovo standard del mercato, alcune considerazioni si possono già fare.
Sicuramente nel corso del 2021 questi dispositivi si sono ritagliarti una fetta di mercato importante soprattutto per la spinta che il Superbonus ha dato nell’ambito delle nuove installazioni di taglia residenziale. Ad oggi il 99,9% dei sistemi di storage risulta abbinato a un impianto fotovoltaico, per la quasi totalità (94,5%) in installazioni di taglia residenziale.
Ma oltre al Superbonus, il rincaro delle bollette, una maggiore elettrificazione dei consumi e una consapevolezza maggiore dei clienti finali verso il tema dell’indipendenza energetica sono alcuni esempi che possono far prevedere la crescita degli inverter ibridi nei prossimi mesi.
Tant’è che i principali produttori stimano, a partire dal 2022, un aumento delle quote di inverter ibridi sul totale venduto rispetto a quelle dei convertitori tradizionali.
Ma questi inverter non sempre possono essere proposti, nonostante i numerosi vantaggi che portano con sé. Solo l’installatore professionista può proporti soluzioni e consigliarti sulla scelta migliore.
Per questo è fondamentale rivolgersi a professionisti competenti come Servicetec, che grazie ai suoi consulenti specializzati può guidarti verso la scelta più indicata. Per una consulenza gratuita telefonaci allo 0861839230 oppure contattaci qui. Ti aspettiamo!
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